GRAVINA PROTOCOLLI COVID SERIE A - Questa l'intervista al presidente della FIGC, Gabriele Gravina, durante la trasmissione Dribbling su Rai 2.
"Il problema è mettere insieme gli impegni e trovare le condizioni per non creare disagi ai tesserati. Immaginate una finale di Champions League tutta italiana, il 23 agosto. A fine agosto, poi, vi sono le convocazioni delle nazionali per la finestra della prima settimana di settembre. Iniziare il 12 mi sembra una via poco percorribile. Bisogna cadenzare le gare di campionato, non facendoci trovare impreparati commettendo gli errori del passato".
"Ho detto più volte che l'idea di una riforma non può essere legata a una discontinuità. Le modifiche di format nascono dall'esigenza di porre rimedio a un'emergenza. Ma le innovazioni, si sa, generano paura e noi dobbiamo vincere questa paura. Oggi abbiamo due condizioni oggettive: una pre-condizione legata all'evoluzione epidemiologica e un altra è il protocollo con cui dobbiamo fare i conti. Spero di avere un confronto collaborativo con Spadafora per rendere possibile la partenza o ripartenza del campionato 2020-21".
"È un auspicio, un augurio. Il calcio senza pubblico manca di anima, quando noi produciamo spettacolo è evidente che il fruitore dello spettacolo sia fondamentale. Ma dobbiamo convivere con l'evoluzione di questo virus e questa condizione preoccupa ancora tanti e troppi. Affronteremo il tema ma la priorità al momento è creare le condizioni per far partire i campionati".
"Con Marcello ho un rapporto straordinario. Rappresenta un'icona nel calcio italiano, ma non si possono costruire voli pindarici ogni volta che ho una colazione di piacere con lui. Con Mancini il rapporto non è solo tecnico ma anche di amicizia e non ho alcuna intenzione di intaccarlo con voci di questo tipo. Quando ci saranno i presupposti in cui l'esperienza di Lippi potrà fare al caso nostro ne parleremo".
"Sono convinto che la sede sarà confermata. Applicando il protocollo della UEFA non possiamo non giocare a Firenze. Sarebbe una sconfitta non solo per lo sport ma anche per la politica".