SACCHI ATALANTA SCUDETTO - Queste le parole di Arrigo Sacchi, intervistato durante l'evento "Festival dello Sport" a Milano.
"Per certi aspetti siamo indietro di cinquanta anni. Serve sempre innovare, educare, accrescere la cultura nei tifosi. Gli stadi diverrebbero più civili. Berlusconi? Con me fu durissimo, psicologicamente importante. Al primo anno perdemmo solo una partita a tavolino contro la Roma. Nessuno di noi, in quei momenti, avrebbe mai immaginato che un giorno saremmo stati riconosciuti come la più grande squadra di tutti i tempi. Oggi abbiamo una classe di dirigenti ferma. Si preoccupa del business, degli incassi e molto poco degli allenatori che dovrebbe educarla, con pazienza. La differenza in Italia la fa solo una squadra: l'Atalanta. Grande società, pubblico innamorato come pochi, grande allenatore che ha fatto la cosa più difficile che si potesse: interiorizzare i calciatori che ormai sanno ciò che dovranno fare, in ogni potenziale situazione. Ho detto a Gasperini che i suoi nemici sono soltanto due: l'impegno Champions che gli farà perdere punti e la presunzione. Scudetto? Un miracolo che si aggiungerebbe a quello che stanno già facendo. Difficile. Sarri? Il suo è stato un suicidio, glielo dissi subito che quei giocatori non potevano andare bene per lui. È stato anche sfortunato con quella broncopolmonite".