LUCCHINI CREMONESE ATALANTA INTERVISTA - Alla vigilia dei match non si raccolgono solo le dichiarazioni di mister e giocatori ma anche quelle, se ci sono, di grandi ex che hanno un passato con entrambi i club in gioco. Nel caso di Cremonese Atalanta, il quotidiano La Provincia ha raccolto l’intervista di Stefano Lucchini sulle attese della sfida valida per la giornata 28 di Serie A.
“L’arrivo di Ballardini ha portato più organizzazione rispetto all’inizio della stagione. In avvio ho avuto l'impressione che la Cremonese volesse proporre un calcio in stile Atalanta, ma non era pronta. Ballardini ha invece ricoperto di più la squadra, che resta più in attesa e poi cerca di colpire in ripartenza. Quando si parla di Atalanta vuol dire parlare di organizzazione e di settore giovanile dove hanno militato tanti giocatori che ho conosciuto come Caldara e Kessie. Pronostici? Non mi piace farne perché il calcio ha la fortuna di non essere così scontato. Penso che per la Cremonese serva un risultato importante per ridare speranza alla stagione e per poter arrivare alla salvezza. D’altra parte ci sarà una squadra vicinissima al quarto posto e quindi alla Champions League. Mi aspetto un Atalanta che verrà allo Zini per fare risultato“.
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“All’andata, a Bergamo, la Cremonese ha il primo punto in trasferta della stagione, ma poi è cambiato poco. Non mi aspettavo questi risultati. La Cremonese ha fatto investimenti importanti che purtroppo hanno reso al di sotto delle aspettative ed è un peccato, perché secondo me la Cremonese avrebbe potuto essere il futuro un piccolo Sassuolo o addirittura una nuova Atalanta. Percassi è un presidente che è stato calciatore e quindi ha una visione del calcio importante e sa trattare la materia a 360 gradi sia come imprenditore che come manager e uomo di campo. Questa è stata la fortuna di una società come l’Atalanta che si ritrova ad avere un ritorno di visibilità: sebbene sia una società piccola ha risultati da grande squadra”.