CESAR VENTO INTERVISTA ESCLUSIVA ATALANTA - Cesar Vento, presidente dei direttori sportivi del Perù, è presente all’Hilton di Roma per seguire le dinamiche e l’organizzazione dell’evento che accompagna la fine del calciomercato. Il nostro inviato ha raccolto un’intervista in esclusiva che vi proponiamo di seguito in cui parla anche di Atalanta e del mondo del calcio in generale.
Il calciomercato in Sud America
Dopo aver lavorato o in cinque stati differenti, posso dire che le dinamiche del calciomercato sono più o meno simili. Negli ultimi anni sono nate nuove figure che, a mio avviso, facilitano le trattative. Per alcuni il fatto che ci siano troppe persone in una trattativa è un male; ma quando c’è la volontà di chiudere un affare si chiude.
Come è vista l’Atalanta in Perù?
Se non sbaglio non ci sono giocatori peruviani, bisogna portare qualcuno (sorride n.d.r). L’Atalanta ha ottimi giocatori e la sua visione sui giovani è sicuramente un’ottima strategia. I calciatori si informano molto prima di spostarsi in Europa, certo, c’è la voglia di fare il salto in una competizione ma è importante anche scegliere l’ambiente. Ci sono molti fattori che concorrono dalla società, i valori della stessa, l’allenatore fino allo staff. In questo senso l’Atalanta è un esempio virtuoso.
Quanto ha cambiato il mondo del calcio il grande afflusso di denaro che ha constato nei suoi 30 anni di carriera?
Dal 1990 ad oggi è cambiato molto. Nonostante questo io credo che siano importanti i valori della persona che si occupa di calcio. Oggi è importante anche il progetto, i calciatori fanno attenzione a tutti passi della loro carriere.
Come successo recentemente con Scamacca e De Ketelaere arrivati a Bergamo
Esatto. Penso che molte volte, quando si vedono queste trattative milionarie, è facile parlare senza sapere il lavoro che sta dietro alle trattative. L’importante è che una persona, calciatore o dirigente, dia sempre il massimo per la squadra e i tifosi. Lavorare in questo ambiente è un privilegio ma non è sempre semplice come sembra.