CAGLIARI ATALANTA PAGELLE- Ogni tanto, oltre a studiare i propri errori per poter migliorare, bisogna saper applaudire gli altri. E se le pagelle di un'Atalanta che parte bene per poi spegnersi non potranno essere positive per quanto visto in campo, bisogna riconoscere la forza di un avversario che ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, confermando la propria buona forma, correndo e accettando la fisicità dei ragazzi di Gasperini per tutta la partita. Così i voti della Dea contro il Cagliari.
CARNESECCHI, 6- Incolpevole sui due gol, viene chiamato poco in causa durante il match. Le uscite, il posizionamento e l'attenzione, comunque, sono sempre quelli richiesti. SFORTUNATO.
TOLOI, 5- Siamo sicuri che avrebbe voluto celebrare la centesima da capitano in modo ben diverso. Purtroppo, però, sbaglia in entrambi i gol del Cagliari e, nel complesso, gioca una partita troppo nervosa. IMPRECISO.
DJIMSITI, 5.5- Benino fino al minuto 88, quindi un momento di blackout costa carissimo all'Atalanta. Viola, non certo un noto colpitore di testa, non può inserirsi così tra i due centrali della Dea. BEFFATO.
KOLASINAC, 6- Si salva, come sempre. Lotta contro il Cagliari anche quando i padroni di casa riescono ad alzare il ritmo delle ripartenze e l'Unipol Domus diventa un catino ribollente di tifo. Mette l'esperienza al servizio di un paio di chiusure difensive determinanti. SOLIDO.
HATEBOER, 5.5- Partita, purtroppo, piuttosto anonima. L'Atalanta, soprattutto prima del passaggio a 5 di Ranieri, fa spesso male in fascia. Mai sulla sua. Sostituito dopo 45 minuti. SOTTOTONO.
(BAKKER, 5- Non scocca la scintilla con il mister e, dopo un paio di inserimenti e poco più, viene richiamato in panchina. Complice, forse, una contusione. (RUGGERI, S.V.)).
DE ROON, 5.5- Stranamente in difficoltà nella gestione delle ripartenze veloci del Cagliari. Ci mette, come sempre, un'intelligenza tattica sopraffina ma, ahinoi, oggi non è sufficiente salvare la Dea e la prestazione. COMBATTENTE.
EDERSON, 6- Una macchina da contrasti con una testa da vero regista. Tra i pochi a non naufragare nelle fatiche dell'Atalanta, si oppone come un vero gladiatore a tutti. Cerca di innalzare una diga insuperabile e, a lunghi tratti, riesce a farlo. Buone anche le incursioni verso l'area avversaria. INARRESTABILE.
ZAPPACOSTA, 5.5- Un paio di buone incursioni verso il fondo, poco altro. Soffre il confronto con i marcatori diretti e, nel complesso, avrebbe potuto spingere di più, o meglio. APPANNATO.
(HOLM, 5- Ci è sembrata una giornata no. Di quelle in cui le game non rispondono al pensiero. Può capitare, ma speriamo che si tratti di un caso isolato).
LOOKMAN, 6- Ottiene la sufficienza per lo splendido assist con cui l'Atalanta sblocca il match e si illude. Prima dei cambi tattici di Ranieri sembra poter fare il buono e il cattivo tempo, quindi fatica a trovare spazi e, soprattutto, lucidità. GRAZIATO.
KOOPMEINERS, 5.5- Tutte le azioni pericolose dell'Atalanta partono dai suoi piedi. E dalla rapidità del suo pensiero. Che si trasforma in stop orientato, osservazione e, spesso, verticalizzazione improvvisa. Manca qualcosa in fase di interdizione e di finalizzazione. FULCRO DEL GIOCO.
(DE KETELAERE, 5.5- Mezzo voto di incoraggiamento, per essere entrato in campo in un momento difficile e arrivando da un momento difficile).
SCAMACCA, 6.5- Gioca al servizio della squadra, conferma il buon momento in fase realizzativa e porta avanti l'Atalanta con un tocco morbido di pregevole fattura. Impreciso in un paio di rifiniture per i compagni, ha comunque svolto il suo lavoro, segnando e difendendo palla. CINICO.
(EL BILAL, 5- Deve ritrovare il ritmo giusto e conoscere a fondo i ritmi del calcio italiano. Entra con voglia e buone idee, ma fatica a metterle in pratica.
GASPERINI, 6- La necessità di ruotare gli interpreti del gioco della Dea, in una fase di stagione in cui si susseguono partite complicate e spesso decisive, è evidente. Così come, con alcuni giocatori della rosa non al 100%, le difficoltà di riuscire a essere sempre al meglio della forma. Stasera l'Atalanta parte benissimo, mette in difficoltà il Cagliari, va in vantaggio. Quindi paga la fatica. La fatica di un calendario che, di certo, non l'ha favorita. La sconfitta pare frutto della bravura dell'avversario e della forma fisica.
Martino Cardani