Dal nostro inviato a Bergamo, Martino Cardani
BERGAMO ATALANTA EUROPA LEAGUE 2024- Le strade di Bergamo si sono colorate di nerazzurro, con più di 50.000 persone (dati ufficiale) per le strade della città a festeggiare l'Europa League 2024 dell'Atalanta. Un abbraccio collettivo fatto di tante famiglie, con nonni e nonne, figli e nipoti, mogli e mariti, giovani coppie e tifo organizzato. Con bandiere, sciarpe, stendardi dalle finestre e tutta la gente di Bergamo affacciata sui balconi. Da città alta al Gewiss Stadium, con un tripudio in Porta Nuova e ai Propilei, invasi da una folla festante. In contraltare con quello che, durante il Covid, sono state le strade di Bergamo: le immagini dei camion che abbandonano la città con il loro lugubre carico sono ancora ben impresse nella mente di ognuno di noi che, facilmente, in quello sventurato periodo, ha perso qualcuno. Ieri Bergamo, grazie all'Atalanta e all'impresa straordinaria dei ragazzi di Mister Gasperini, è tornata a impossessarsi di se stessa. Perché, anche se alcune ferite non si potranno mai dimenticare, certamente possono essere curate.
Dal silenzio spezzato solo dal rumore del motore dei camion militari ai fuochi d'artificio che hanno illuminato la città per una notte indimenticabile.
Le strade di Bergamo hanno vissuto, e noi con loro, due pagine della storia recente della città: il Covid, ombra onnipresente sulla provincia, e la festa con cui ieri La Città dei Mille si è guarita.
C'era bisogno di una serata così. Per riappropriarsi di ricordi di bellezza e gioia nelle strade della città. Che non significa dimenticare, ma significa tornare a costruire una memoria collettiva che, troppo a lungo, è rimasta legata a quella sofferenza.
Il Mister, i tifosi, i giocatori stessi: tutti hanno ricordato che la vittoria e i festeggiamenti sono, soprattutto, per chi non c'è più. Tanti, troppi.
Almeno 50.000 bergamaschi ieri hanno accompagnato il bus scoperto della Dea da Città Alta al Gewiss Stadium. In un tripudio di abbracci, di risate, di cori, di balli, di baci. Bambini sulle spalle dei nonni, anziani in carrozzina, ragazzi con gli occhi splendenti e tifosi di una vita increduli di fronte a una città che canta "I campioni dell'Europa siamo noi". Tutti insieme: Viale Vittorio Emanuele II, Viale Roma e Viale Papa Giovanni XXIII invasi da bandiere da più di metà della popolazione della città.
Non per dimenticare, ma per costruire insieme. Per guarire. Grazie anche all'Atalanta, cuore pulsante di una Bergamo che, come piace dire a ognuno di noi "Mòla mìa".