ATALANTA GASPERINI - Domani sera l’Atalanta scenderà in campo contro il Venezia. Alla vigilia del match Gian Piero Gasperini si è recato alla presentazione del libro di Luigi Garlando, 'L'album dei sogni’. Nell’occasione è intervenuto parlando della Dea e della sua crescita da quando il tecnico siede sulla panchina. Queste le sue parole.
"L'Europa ci ha fatto diventare più bravi, quest'anno lo siamo stati meno. Speriamo di tornare a esserlo nelle ultime sei partite. In sei anni è cambiato il calcio insieme all'Atalanta, era una squadra di marpioni fondata sull'esperienza e sul mai il passo più lungo della gamba, poi dalla famosa gara col Napoli imposi i giovani del vivaio, corazzieri come Caldara, Gagliardini, Conti, Petagna, poi Bastoni. Travolgevamo gli avversari nei primi venti minuti. Poi siamo cambiati diventando una squadra internazionale.”
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“Non abbiamo vinto niente? Tutti i record battuti sono vittorie. Sono rimasto male quando in estate ho sentito un tifoso dire che invidiava quelli del Verona perché hanno lo scudetto in bacheca. Detto questo, lavoreremo per vincerlo... Qui c’è grande attaccamento, alcuni giocatori non lo conoscono dopo due anni di pandemia. Sono legato alla mia figurina singola in A col Pescara, dopo anni di doppie in B, da bambini scambiandocele, eravamo un po' come i direttori sportivi. I giovani di adesso hanno in tasca il telefonino e hanno più conoscenze. Io nei miei vent'anni discutevo i contratti senza procuratore. Forse c'era più personalità, ci si formava di più. Per me aver aperto una strada è un grande orgoglio. Bisogna studiare, la competizione è incredibile e bisogna accettare anche il cambiamento. La Champions ha portato i nostri giocatori a diventare più forti, è stato straordinario giocarla. Non ho mai pensato fossimo i più forti, ma spesso siamo stati i più bravi. Nell'ultimo periodo lo siamo stati meno, ma i ragazzi si impegnano. Speriamo in queste ultime sei partite di ripartire”.