ATALANTA INTER VIERI INTERVISTA - Alla vigilia del big match di campionato tra Atalanta e Inter, Christian Vieri ha rilasciato un'intervista per l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato dell'importanza della sfida del Gewiss Stadium.
"Dopo questa ci sono altre nove partite, giusto? Non è decisivissima, issima, issima, però importantissima. Perché per lo scudetto non è una corsa a due, e il Napoli gioca in casa del Venezia, e se va come dovrebbe andare... Dico dovrebbe, eh?".
"Se vince l’Atalanta sarebbero tre punti molto molto pesanti: anche per il Napoli. I 27 che resterebbero sono tanti, certo. Ma recuperarne o perderne tre tutti insieme...".
"L'Atalanta non impressiona più, è da sei-sette anni che impressiona e che io parlo della sua "diversità". Va a mille all'ora, ti mette pressione, fa la partita ovunque. Vince o perde, ma crea sempre tanto. Prende gol? Amen: continua a guardare avanti".
La filosofia resta attaccare, appunto: gli scudetti oggi si vincono così, forse era vero il contrario trent'anni fa, non oggi. Ma è filosofia, intelligenza tattica, anche cercare soluzioni per essere più solidi dietro".
"Cattiva, questa. Dopo aver sospirato dico Lautaro e Thuram: più esperienza internazionale, giocano da più tempo ad alto livello, anche in nazionale. Sono pronti da qualche anno".
Lookman lo guardi e pensi: oh, adesso vediamo cosa farà. In Serie A uno così non c'è: ogni volta che riceva palla va uno contro uno, sempre. È veloce, ha forza, punta, dribbla, tira, sinistro o destro è lo stesso".
"È solo un momento, ma fisicamente sta bene e quello conta. Che non è il giocatore che vedevamo nel Milan si è capito, questo non cambia.