ATALANTA BILANCIO- Facciamo un bilancio su quanto fatto dall'Atalanta in questo avvio della stagione 2023/24. Una squadra che, sotto molti aspetti, ha stupito. Arrivando a entusiasmare tifosi e addetti ai lavori ma pagando anche, in qualche occasione (e giustamente) la poca esperienza e il rinnovamento in atto a Zingonia.
Stagioni particolari quelle dell'Atalanta. Partita con aria di rinnovamento e, va detto e sottolineato, qualche timore (se non mugugno) estivo da parte dei tifosi.
Vecchi beniamini che lasciano, nuove promesse che arrivano in attesa di scoppiare, fedelissimi del Gasp pronti a confermarsi. In tutto questo un occhio di riguardo al vivaio di Zingonia, sempre uno dei migliori in Italia, se non in Europa. Vi presentiamo luci e ombre della Dea, formato 2023/24.
Le luci sono le solite. Gioco veloce, fisico, difficile da leggere e affrontare per gli avversari. Marchiato, ovviamente, Gasperini.
In questa tradizione atalantina si aggiungono i nuovi e i giovani, che paiono integrati nelle richieste del mister e interpretano le gare al meglio.
Le partite contro Juventus (sprecando troppo) e Sporting Lisbona (wow) sono l'emblema di questo inizio di stagione. Continuare così, tra giovani virgulti, atalantini da sempre e un Gasperini in grado di guidare la squadra verso una splendida concretezza.
Qualche blackout. Dovuto, sembrerebbe, a un solo motivo. Comprensibile e giustificabile. L'inesperienza. Qualsiasi squadra in fase di rinnovamento, con una serie di giovani (molti dei quali dal vivaio) in fase di inserimento, può pagare lo scotto di una fase di adattamento.
Le partite contro Frosinone e Lazio (in parte) sono lo specchio di questa situazione, sottolineata più di una volta da Gasperini. Poche ombre, dunque, e circoscritte.
Per quanto riguarda i nuovi arrivi, attenzione a Scamacca. Non una vera e propria ombra, ma un grigio che, talvolta, sembra serpeggiare nella sua nuova esperienza orobica. Qualche ottima prestazione, fisico e carattere mostrati in più di un'occasione, ma anche la sensazione di vederlo spesso fuori dal gioco neroazzurro.
Il bilancio dell'Atalanta: più luci che ombre.
Martino Cardani