ATALANTA GASPERINI INTERVISTA - Il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini, ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Sportweek. Tanti i temi toccati dal tecnico, dai primi passi come allenatore alla finale di Europa League, fino al momento attuale vissuto dalla Dea.
“Quasi tutti hanno giocato insieme, nello stesso Genoa. Thiago da noi è rinato, ma tatticamente siamo molto diversi, ha sviluppato altre idee”.
“Normale. A Bologna ha trovato ottime soluzioni in uscita bassa, l’ho ammirato e studiato, ma la Juve è un altro mondo. Thiago è giovane, farà altre conoscenze e maturerà: è bravo e ce la farà. Gli sono affezionato, lo inviterò a cena a casa mia a Torino”.
“Tanta roba, ha talento e potenzialità. Uno di quei giovani su cui è bello lavorare, tipo De Ketelaere, Hojlund, Lookman… Accanto a loro, i Kolasinac e i De Roon, il nucleo forte: saranno i Thiago e Palladino di domani”.
“Fare contro Inter e Real Madrid ciò che fa con l’Empoli. Sono le sfumature che ti fanno vincere. E gli aggiustamenti continui ci rendono imprevedibili, pur mantenendo fermi i nostri principi”.
“Il primo incontro a casa sua, la prima volta in Champions, a Reggio Emilia… Ma soprattutto la notte di Dublino, gli occhi brillavano. Era il 22 maggio, compleanno di mio padre perso nel 2012. Non credo a certe cose, ma quando hanno annunciato la data della finale ho chiesto a papà di farmela vincere”.
“Inimmaginabile, bello soprattutto per la gioia della nostra gente che canta ‘Vinceremo il tricolor’. Però non firmo per niente”.