Pezzella: "Per un ragazzo che viene dal Parma, giocare in Champions non è normale, è stata una notte magica"

28 Gennaio 2022
- di
Arianna Botticelli
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ATALANTA PEZZELLA - Giuseppe Pezzella si sta rivelando uno dei giocatori dell’Atalanta più apprezzato e amato dai tifosi. Nell’intervista rilasciata a L’Eco di Bergamo ha rivelato quanto sia cambiato, maturato e quando ha realmente realizzato quanto sia bello e importante giocare in un club importante come la Dea. Di seguito un estratto delle parole del terzino sinistro al quotidiano lombardo. 

L’esordio in Champions League di Pezzella con l’Atalanta

“La partita di Berna con lo Young Boys è stata lo spartiacque: sono entrato nella ripresa, lì ho cominciato a capire a fondo tutti i meccanismi di questa squadra e ho compreso cosa significhi giocare nell’Atalanta. È stata una notte magica: per un ragazzo che viene dal Parma, giocare in Champions non è normale: da lì in poi, sono cresciuto molto”. 

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Giocare in Europa

“Le gare in Europa non sono mai da snobbare. Affronteremo tutte le partite come abbiamo sempre fatto uniti e compatti, dando il massimo in ogni competizione. In Europa League e in Serie A, perché vogliamo dimostrare di essere da Champions. Ora arriva un mese decisivo ma non c’è una partita chiave o un momento più importante degli altri: non ci poniamo obiettivi e proveremo a vincere più partite possibile. La storia dice che, nel ritorno, l’Atalanta va sempre meglio che all'andata: noi siamo andati forte fin qui, mantenere o migliorare questo rendimento significherebbe centrare grandi traguardi”.

Pezzella racconta i match dell’Atalanta contro Lazio e Inter

“Eravamo decimati: contro l’Inter meritavamo di più, ma siamo contenti della prestazione, contro la Lazio è stato un punto guadagnato. Nel finale mi sono spinto più avanti: non avrei mai pensato di farlo, ma se serve posso giocare anche in porta. Voglio convincere l’Atalanta con il rendimento”.

Il rapporto di Pezzella con i tifosi dell’Atalanta


“Apprezzatissimo? La cosa mi fa molto piacere, perché per me l’uomo viene prima del calciatore: hanno visto un ragazzo umile che non molla mai e che dà sempre tutto e mi hanno adottato come un figlio. Ringrazio i tifosi per l’affetto”.

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