BRESCIANINI ATALANTA ITALIA CONFERENZA STAMPA - Il nuovo centrocampista dell’Atalanta, Marco Brescianini, si è meritato con le sue prestazioni, la prima convocazione con la maglia della Nazionale maggiore dell’Italia. Al suo arrivo a Coverciano ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole.
"Con Caleb anche lo scorso anno parlavamo del suo passato all'Atalanta, credo soprattutto questa estate abbia preso molti calciatori italiani e questo per me è un onore, ora devo pensare alla Nazionale ma poi voglio anche ripagare questa fiducia. Abbiamo visto tutti che realtà è diventata negli ultimi anni".
"Il mio ruolo perfetto è la mezzala destra, anche se lo scorso anno ho giocato in tutte le posizioni del centrocampo. Se serve farò qualsiasi ruolo. Pensando alla Francia, bisognerà essere molto attenti al loro reparto offensivo, è la loro forza. E poi bisognerà fare attenzione alla loro fisicità, questi giorni li utilizzeremo per adottare strategie per vincere questa partita. Il mister credo abbia valutato la mia corsa, la mia duttilità e la mia serietà. Credo di poter giocare da mezz'ala o in un altro ruolo del centrocampo".
"Io ho fatto una scalata abbastanza graduale. Questo da un lato mi ha aiutato, ma dall'altro lato in termini di esperienze in grandi palcoscenici mi manca qualcosa. Credo però questa chiamata sia arrivata nel momento giusto".
"La scalata è stata importantissima, così come l'avventura in Serie A col Frosinone. Mister Di Francesco, il suo staff e il ds Angelozzi hanno giocato un ruolo fondamentale per la mia crescita, lì c'era un gruppo ottimo. Si sa come è andata a finire, ma quello è stato un trampolino di crescita. Spalletti era già venuto lo scorso anno a Frosinone, era venuto a vedere 1-2 allenamenti, ma in quelle occasioni c'era stato solo un saluto".
"È stato anche lui fondamentale, è stato il primo allenatore a credere in me e a farmi capire cosa volesse dire approcciare nel mondo dei grandi. L'ho avuto in Primavera al Milan, poi è andato in prima squadra e ha portato 2-3 ragazzi compreso me ad allenarsi con la prima squadra. Quella esperienza mi è servita molto".
"Per me è un sogno che si avvera, forse ad oggi ancora non me ne rendo conto e le sensazioni sono state subito positive. Dopo il discorso del mister e di Buffon ho visto subito la squadra vogliosa di non ripetere gli errori commessi. Ora tocca a noi onorare questa maglia, ce la metteremo tutta".
"Non mi sento ancora così vicino a lui, devo dimostrare, ho indicato il suo nome per prototipo e modello. Il mio obiettivo personale è migliorare ogni giorno e poi in futuro voglio essere Brescianini, non essere paragonato ad altri giocatori. Mi concentro su me stesso per valorizzare le mie qualità".