Verona, Cioffi: "La salvezza del Verona va costruita sulla squadra"

28 Agosto 2022
- di
Redazione AT
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CONFERENZA STAMPA CIOFFI VERONA ATALANTA- Alla vigilia del match Verona-Atalanta, valido per la III giornata della Serie A 2022/23, ha parlato il tecnico degli scaligeri, Cioffi. Ecco le sue parole.

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La conferenza stampa di Cioffi in vista di Verona-Atalanta

Sulla preparazione della partita

"L'Atalanta è una società che spende 17 milioni senza batter ciglio per fare un acquisto. Hanno avuto episodi arbitrali favorevoli in queste prime due giornate, ma parliamo di una squadra di alto livello. I segnali che abbiamo dato a Bologna vanno riconfermati, su quelli dovremo ripartire a lavorare, sapendo che non affrontiamo una squadra di palleggio come il Napoli, ma una diretta e fisica".

Sull'Atalanta

"Esce Malinovskyi ed entra Muriel, esce Zapata ed entra Lookman. È una squadra che vuole arrivare tra le prime tre in Italia: ci aspettiamo una squadra fortissima".

Sul mercato

"Devono arrivare un paio di profili. Cabal viene dal campionato colombiano, ha finito la stagione il 17 luglio, oggi non è in condizione. È un profilo giovane nel quale credo molto. Hien è un profilo europeo, un giocatore forte che abbiamo strappato a una concorrenza grande. Credo che la società mi farà ancora più contento a breve. Kallon rientra nella categoria giovani, porta caratteristiche che non avevamo. Ho parlato con la società e credo che mi accontenteranno. Rimandiamo i giudizi al primo settembre".

Su Henry e la salvezza

"La salvezza del Verona va costruita sulla squadra: i gol verranno da Henry, Lasagna, Djuric o chiunque giochi in posizione avanzata. Hanno la mia fiducia, la stanno ripagando, vorrei la ripagassero abbondantemente".

Sugli infortunati

"Ceccherini e Dawidowicz sono recuperati, pur non avendo una settimana piena di allenamenti nelle gambe, proveremo domani Faraoni. Lui vuole esserci, ma dovremo valutarlo".

Su Terracciano

"È la prima opzione. Quando è entrato a Bologna non ha battuto ciglio. Ci sono giovani che vanno aspettati e altri che sono pronti, dai quali c'è comunque da aspettarsi l'errore. Con gente come Coppola non c'è da balbettare, anche se si può mettere in preventivo qualche sbavatura. Che non ci sarà...".

Sul bimbo che l'ha spronato

"Che ho letto la squadra, che mi ha mandato dei messaggi. Il DNA che ha il Verona è troppo forte, la strada l'abbiamo trovata e ora possiamo iniziare a pedalare forte".

Sulle difficoltà del Verona e il cambio di rotta

"Quando hai la fortuna di allenare una squadra con questo DNA conclamato non sarebbe quasi necessario parlare. La difficoltà vera che c'è stata è che c'erano diversi punti di disturbo legati al mercato. L'importante però è che ci siano, il come non conta. Penso di sì, e crescerò ancora perché ce ne saranno delle altre. Delle caratteristiche ci sono, e vanno rispettate".

Sulla zona grigia

"L'unica zona grigia era quella di Retsos. Il ragazzo ha sorpreso tutti per professionalità, è stato il migliore a Bologna, e il desiderio di trattenerlo è stato forte. Il ragazzo ha però scelto di cambiare aria, e io l'ho dovuto assecondare perché non possiamo trattenere giocatori infelici. Ma andrà in panchina domani".

Sul ritorno al vecchio modulo

"Si parla di atteggiamento. L'aggressione bassa non era digerita, dovevo essere io ad accettarlo. Un gruppo così difficilmente si trova, quindi andiamo a prendere gli avversari più alti. Tra i compiti di un allenatore c'è quello di leggere una squadra, il che non vuol dire annullarsi. La squadra deve rappresentarmi come uomo e allenatore in campo".

Su Doig e Hongia

"Doig inizia ad avere minuti nelle gambe. Si era fatto male dopo due allenamenti in ritiro, ora si comincia a intravedere il motore che ci ha indotto a puntare su di lui. Hongia? Un anno di panchina non te lo levi in un secondo. Ha fatto pochissimi minuti, era andato in Nazionale e aveva avuto il Covid. I ragazzi sono esseri umani, vanno aspettati, ma è in crescita e ha la mia fiducia. Starà a lui dimostrare di poter mantenere il posto da titolare".

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