FIORENTINA ATALANTA PAGELLE COPPA ITALIA- L'Atalanta perde l'andata della semifinale di andata della Coppa Italia 2024. A Firenze finisce 1-0 per la Fiorentina, con gol di Mandragora. La Dea fatica per tutto il match ma, soprattutto, nei primi 45 minuti. Resta la possibilità di ribaltare questo "primo tempo" a Bergamo dove, siamo sicuri, sarà una partita diversa. Ecco i voti dell'Atalanta nelle pagelle della redazione.
CARNESECCHI, 8- Se l'Atalanta resta in partita lo deve, soprattutto, alla bravura del suo portiere. Che, soprattutto nel second tempo, salva in almeno due occasioni la propria porta con interventi a dir poco clamorosi. Per lui si parla di Europeo, stasera ha fatto vedere perché, un'altra volta. DECISIVO.
HIEN, 6- Conferma quanto di buono visto a Napoli, seppur non giocando una partita divina come al "Maradona". Soffre un po' troppo sugli inserimenti Viola ma, nel complesso, regge alla pressione dei padroni di casa. SOLIDO.
KOLASINAC, 6- Lui, che della fisicità e della lotta fa due delle caratteristiche più importanti, fatica un po' a reggere i ritmi indiavolati della Fiorentina. Tuttavia non si sottrae mai allo scontro e, in momenti in cui l'Atalanta sembra un po' in difficoltà, detta la via ai suoi, con corse, recuperi e cattiveria agonistica. IMPORTANTE.
DJIMSITI, 5.5- Balla troppo. Vero che il gol della Viola arriva con una magia di Mandragora da un'area di gioco non competenza dei difensori, ma tra i tre del reparto arretrato sembra essere quello che soffre di più. IMPRECISO.
HOLM, 5- Lontano dalle prestazioni cui aveva abituato gli esigenti tifosi dell'Atalanta e, soprattutto, il suo più che esigente allenatore. Impreciso e troppo lento nei pensieri e nei movimenti. SERATACCIA.
(HATEBOER, S.V.).
DE ROON, 5.5- Il capitano combatte e lotta come sa fare. Contro questa Fiorentina, però, fatica a svolgere il solito lavoro di interdizione a centrocampo. Più per meriti degli avversari che per demeriti suoi. Il giallo rimediato è la dimostrazione di quanto la serata sia fuori dalla sua comfort-zone. LOTTATORE.
PASALIC, 5- Gasperini aveva sottolineato, nella conferenza stampa della vigilia, come una delle forze dell'Atalanta sia quella di avere una rosa di giocatori pronti e in forma. Stasera Pasalic non sembra in forma, complice un buona Fiorentina e un approccio non ottimale. Siamo sicuri che si rifarà al più presto. SOTTOTONO.
(EDERSON, 6.5- Dimostra di essere imprescindibile per l'Atalanta, soprattutto nella fase di recupero e di ribaltamento dell'azione avversaria. Salva un gol fatto su Belotti).
KOOPMEINERS, 5.5- Fatica a prendere in mano le redini della manovra dell'Atalanta, soprattutto nel primo tempo. Nella ripresa, con l'ingresso di Ederson, sembra sentirsi a suo agio e ricorda a tutti che l'Atalanta, in verticale, sa fare male a tutti. ALTI E BASSI.
RUGGERI, 5- Non si vede praticamente mai e fatica nel confronto con il proprio avversario diretto. Conferma un momento non lucidissimo o, per lo meno, non costante. SCONFITTO.
(BAKKER, 6- Peccato per il gol divorato. La prestazione, comunque, è positiva. Volonteroso, tenta di essere propositivo e, in effetti, qualcosa di più in zona offensiva l'Atalanta riesce a offrirlo).
LOOKMAN, 5- Si vede decisamente troppo poco. La cosa più positiva della sua partita è il pallone per Bakker, vera occasione da rete della Dea. Vista la differenza che è in grado di fare, era lecito aspettarsi di più. OPACO.
(EL BILAL, S.V.).
MIRANCHUK, 5- Brutto, bruttissimo primo tempo il suo. Tanto da fargli lasciare il campo alla fine della prima frazione, cedendo il posto a Scamacca. Un po' per demeriti propri, un po' per un'Atalanta non in serata, non si vede mai. FANTASMA.
(SCAMACCA, 6- Entra in campo con la voglia di mettersi in mostra e aiutare la partita a svoltare dopo il primo tempo insufficiente. Fa il suo).
GASPERINI, 5.5- La sua assenza in panchina si sente, eccome. La squadra, soprattutto nel primo tempo, fatica a giocare come sa. Tanto da essere quasi irriconoscibile. Un po' di stanchezza, certo, ma vedere la Dea battuta proprio grazie alle qualità di cui di solito è maestra, lascia qualche domanda.
Martino Cardani