GASPERINI ATALANTA TORINO INTERVISTA SERIE A - Atalanta-Torino termina sul risultato di 3-0, partita valida per la trentottesima giornata di Serie A. Gian Piero Gasperini ha parlato nel post partita ai microfoni di Sky Sport e Dazn, di seguito le sue dichiarazioni.
Avete già realizzato cosa avete fatto in Europa?
"Sì, ce ne rendiamo conto perché a Bergamo in questi giorni c'è una euforia ed un entusiasmo che andrà avanti almeno ancora per una settimana visto le feste che ci aspetteranno. I ragazzi volevano ancora correre, ancora giocare e ancora fare risultato".
La Supercoppa Europea, diamo per scontato che ci sarà lei?
"La prossima stagione non penso sarà complicata come questa, se ne aggiunge qualcuna. Magari giocheremo contro il Real Madrid - ride, ndr -. Ce lo auguriamo, sono altre sfide ma di grande prestigio. Sono gioie per l'Atalanta, anche il Bayer aveva vinto in Europa noi no".
Come vorrebbe venisse ricordata la sua Atalanta tra 30 o 40 anni?
"Come vorrei essere ricordato? Ma fammi parlare di oggi che non ci ho mai pensato, cosa ti viene in mente!".
Ci sarà ancora l'anno prossimo? Riuscirà a rilassarsi un po'?
"(ride, ndr) Credo di avere una doppia personalità, in campo mi trasformo ma fuori sono una persona normale. Credo davvero di essere due persone diverse".
Quanto ha tentennato sulla corte del Napoli?
"Sono sempre stato molto concentrato sulle nostre partite, sulle coppe e sul campionato. Evidente è che da parte di ADL è da tanti anni che ci fossero degli apprezzamenti molto positivi per me, non lo nego e mi fa molto piacere. Probabilmente ero nei suoi pensieri io come altri allenatori, chiaramente io sono legato all'Atalanta e lo sarò ancora. Loro sicuramente faranno una grande squadra".
"Il legame è sempre stato molto forte, molto solido, basato su rispetto reciproco e affetto reciproco, dovuto a tanti anni che siamo insieme. Questo non è mai mancato, poi chiaramente c'è il calcio di mezzo: sono otto anni che siamo insieme, a volte si può anche parlare tecnicamente. Su rinnovi, in passato non ci sono mai stati problemi di questa natura e quindi non c'è mai stato nessun problema tra di noi".
Quindi resterà, la donna bellissima non l'ha sedotto?
"Io sono sempre stato legato e vincolato all'Atalanta, poi dopo otto anni, se uno avverte un po' di stanchezza e di fatica, può pensare che sia il momento giusto per uscire. Sono riflessioni normali, che si possono fare da entrambe le parti: si è andati nella direzione di continuare e siamo entrambi felici".
Cosa dire a questi giocatori?
"Io dico che ormai hanno il pilota automatico, quanto fatto oggi è l'ennesima prestazione straordinaria. Avevano ancora voglia di giocare, di vincere. Poi è chiaro che c'è euforia, la gente in questo momento ha un entusiasmo pazzesco, trascinante anche per i giocatori, che oggi hanno fatto una prestazione fantastica".
Alla fine la partita con la Fiorentina è una festa che va avanti.
"Sì, ne avremmo fatto a meno, anche per tutto quello che è successo. Se proprio dovevamo fare il recupero avremmo sperato di farlo prima della fine, anche perché tanti ragazzi vanno in nazionale. Però non c'è stato verso, non c'è stata possibilità perché siamo stati bravi: siamo andati avanti su tutto, tre mesi fa era inimmaginabile che fossimo dentro tutte le competizioni fino alla fine".
Malinovskyi ha detto di sentire sua la vittoria dell'Atalanta, oggi Zapata… I complimenti del Papu: questa vittoria trascende questo gruppo?
"Eh, ma la storia conta. Penso anche a giocatori che in passato hanno vestito questa maglia, c'è un pezzo di storia che ci ha portato a questo periodo. I valori si tramandano, di anno in anno, di decennio in decennio. Io spererei tanto che domenica prossima mi piacerebbe avere tutti quelli che hanno vestito la maglia dell'Atalanta, non so se sarà possibile, tutti a Bergamo per ricevere l'abbraccio dei tifosi. In questo momento l'Atalanta è una famiglia, sono convinto che la gente sarebbe felicissima".
Lei sembra più sereno, è anche l'unico che dice che giocare sempre a livello europeo fa crescere.
"Vi ringrazio per i complimenti, lo stadio sarà un altro piccolo passo in avanti, faticoso. Io ricordo che sono arrivato in estate, la società comprò lo stadio a ottobre o novembre. Sono passati otto anni e sono stati lunghissimi, sembrava non si arrivasse mai alla fine. Pensate quanto è difficile costruire uno stadio, anche in un ambiente dove tutti lo vogliono. Nessuno era contro, ora a settembre sarà anche più bello".
Lei e Spalletti vi siete messi d'accordo con Scamacca? Cosa è cambiato?
"Questo è tutto merito suo, poi in campo va lui e ha fatto delle prestazioni non più solo legate all'episodio, al gol, ma ha cominciato a diventare un giocatore vero per la squadra, lavorando in entrambe le fasi. Le sue caratteristiche sono quelle, ha cominciato a fare reparto e scambiare con i compagni".
Gli ha detto qualcosa dopo le due partite di San Siro?
"Lo scatto lo fa il giocatore, tu cerchi sempre… Ma è così anche all'inizio, era partito subito facendo buone cose e altre meno, poi è aumentata la continuità. C'è stata una svolta a livello di maturazione, ma attenzione: ha tanti margini ancora, consideriamo che è un giocatore che arrivava da una stagione difficile, in cui aveva fatto solo tre gol e zero assist. Un po' come De Ketelaere, ora guardate i numeri: hanno fatto una stagione fantastica, anche pensando da dove si era partiti. E penso che l'anno prossimo potrà diventare ancora più bravo, anche gli Europei, ci auguriamo tutti che possano essere determinanti - saranno formativi. E uno come Luciano può arricchirlo ancora".