GASPERINI LOOKMAN PALLONE D’ORO - A Parigi, per la cerimonia del Pallone d’Oro, c’erano anche Gian Piero Gasperini e Ademola Lookman. In questa occasione, La Gazzetta dello Sport, ha raccolto le parole del tecnico in merito al suo attaccante nigeriano e a tutta la squadra. Ecco le parole del tecnico dell’Atalanta.
"Che se non avesse avuto alle spalle De Roon, Ederson, Djimsiti e tutto quel gruppo non sarebbe stato qui, lo sapeva già: non è detto che in un’altra squadra avrebbe fatto quello che ha fatto. Quindi gli ho chiesto solo se aveva lo smoking: mi ha detto che non lo mette, ma che avrebbe messo il papillon".
"Giocare bene per me non dipende dal fare o non fare gol. Quando gioca così con la squadra è straordinario e finché ci sarò io, giocare nell’Atalanta richiederà anzitutto condivisione di tutto. Di tutti".
"Macché rebus: le squadre forti le fanno gli attacchi forti, e se oggi abbiamo un punto debole è il numero di attaccanti puri in rosa. Non ho mai preparato una partita, anche contro le più forti, senza pensare a come poterle fare gol. Quando riavrò Scamacca sarò solo molto contento".
"Kossounou è quasi recuperato, ora gli va data una buona base per evitare altri infortuni. Scalvini è come un nuovo acquisto, e di qualità: sta solo completando il lavoro per superare un po’ di deficit sulla gamba operata".
"Un gran gol, alla Ilicic. Però lui fa anche tanti assist: io conto sempre pure quelli, non solo i gol, e faccio la somma. Ma è da inizio stagione che Charles mi dà soddisfazioni, basta vedere come si muove in campo: sta acquisendo fiducia, lo vedo uscire dalle partite sempre soddisfatto".
"Questo invece glielo dico giovedì, dopo Atalanta-Monza. È troppo importante “portarci dietro” le prestazioni recenti: non dico nei numeri - sarebbe troppo bello - ma per la cattiveria e la voglia che ho visto nelle ultime partite. Abbiamo imparato la lezione della sconfitta con il Como e il Monza può confermare che le vittorie alimentano energia, non appagamento".