ATALANTA FIORENTINA GASPERINI CONFERENZA STAMPA - Queste le parole di Gian Piero Gasperini, in conferenza stampa, in vista del match tra l'Atalanta e la Fiorentina.
"Ogni gara di questo livello ti lascia qualcosa di esperienza e conoscenza che aiuta a crescere e migliorare. Penso che sia stata molto diversa da Liverpool, abbiamo fatto questo tipo di gara forse perché avevamo due risultati, ma io guardo oltre il risultato. Abbiamo fatto ottime cose, ma da certe situazioni devi trarre comunque indicazioni, sul piano tecnico dobbiamo fare meglio, essere sempre alla ricerca di qualche cosa in più. Anche l’Inter vince 5-0 e poi pareggia. Non è che prima non pensassimo al campionato, ma è innegabile che la Champions in questi due mesi ha impegnato tante energie che hanno distolto al campionato per l’importanza della qualificazione immediata, è normale che richiedano attenzione maggiore, ma abbiamo sempre cercato di fare sempre il meglio delle nostre possibilità. Adesso fino a fine febbraio abbiamo la testa al campionato”.
"Bisogna cercare di leggere i momenti, giochiamo ogni tre giorni, abbiamo avuto un inizio straordinario ma arrivavamo da un mese di preparazione. In questo momento nelle ultime sei partite abbiamo fatto cinque punti, numeri da retrocessione con difficoltà realizzative che non abbiamo mai avuto. Quindi si va alla ricerca di qualche situazione, il calcio evolve sempre a seconda delle caratteristiche e del rendimento dei giocatori che non sono delle macchine. Magari viene fuori un Pessina, mentre altri hanno difficoltà. Se si giocasse al Bernabeu preferirei, ci sono sei squadre prestigiose e fatico a dire quale vorrei affrontare, sono tutte testa di serie e top in Europa, non mi esprimo ma speriamo che a febbraio possa esserci un po’ di gente sugli spalti. Bayern è la più forte ma anche il City che abbiamo già incontrato e mandato dal dentista, sono squadre di grandissimo valore, dove peschi peschi. E’ veramente crudele non poter portare la gente in giro per l’Europa, la rimpiangeremo per tutta la vita”.
“È una parte della nostra gioventù, un punto di riferimento per la Nazionale. Io l’ho conosciuto a 12 anni in un torneo a Firenze, lui giocava a San Michele ed era un sotto età e il giorno dopo la Juve lo comprò subito, aveva solo 14 anni, è il primo ricordo e la prima volta che ho messo piede a Coverciano. Il gol di Muriel alla Paolo Rossi? Sì, un po’ è vero. Lui era straordinario per la velocità, da ragazzino giocava ala destra, trasformato centravanti a Vicenza. Poi ha rotto tre menischi ma a 16 era già un talento emergente, poi a Vicenza è esploso”.
“Per me sono un rischio tutte le partite in campionato, la Fiorentina ha preso ottimi giocatori e di assoluto valore, nel primo tempo ha fatto un’ottima gara col Genoa, si continuano a vedere partite di grandissimo equilibrio dove il blasone conta poco. È una partita impegnativa per tutte e due le squadre, per cui ci prepariamo ad affrontarla così”.
“In questi giorni non ci siamo parlati con la società, dobbiamo rimandare il tutto a più avanti. Io ho un gruppo di giocatori che vorrei sfruttare al meglio. Le esigenze della società sono fare ottimi risultati e plusvalenze, io cerco di farli rendere al meglio possibile. In questo momento l’obiettivo non c’è, vedremo più avanti”.
“Pasalic è rientrato oggi ma non sta bene, vediamo le diagnosi mediche, Miranchuk non è disponibile, potrebbe esserlo da lunedì, speriamo anche da domani ma non in partita. Ilicic non si è allenato perché da ieri ha febbre non alta e mal di gola e domani non ci sarà. Caldara si sta riprendendo abbastanza bene, nel giro di 15-20 giorni si aggregherà. Ruggeri ha un affaticamento, difficile convocarlo”.
“Non faccio classificazioni tra titolari e riserve. Di sicuro ci sono quattro partite cercherò di mettere la squadra migliore possibile, sto pensando alla partita di domani e cerco anche di trarre il meglio come fatto con Romero e Pessina. Miranchuk e Pasalic per ora non ci sono ma le risposte dipendono dal campo. Pessina è rimasto fuori tanto poi si è guadagnato il campo con gli spezzoni. Lui e Romero sono i due giocatori che danno solidità, ma nell’Atalanta hanno giocato tanti giocatori della rosa e le chance te le conquisti con le prestazioni. Con Sutalo non ho trovato ancora la condizione migliore di Pessina e Romero, altrimenti giocherebbe di più, le risposte sono le scelte che faccio. Chiediamo di chi gioca”.
“Da due mesi sapevo che la partita di Amsterdam era un traguardo, ma era già certa dell’Uel e aveva un seguito pazzesco. Io ero abbastanza sereno sotto quell’aspetto lì, aver già la squadra in Europa per l’Atalanta sia fondamentale. Tutto questo deve servire a dare una spinta, se tiro troppo la corda si rischia di rompere, bisogna alzarla un po’ in tanti l’asticella. Una squadra che fa risultati con continuità, se pareggia con lo Spezia c’è un eccesso di critica, si leggono solo cose o si ascoltano vocali che mi passano, si sente più rumore ma non ci sono i tifosi e questo fa parte dei risultati che abbiamo ottenuto. Alzare asticella non vuol dire per me dei risultati ma sempre ricerca tecnica, fisica, atletica, tattica, giocando in modi diversi, questo dobbiamo raggiungere sotto l’aspetto tecnico e individuale. L’asticella è questa, non è il risultato finale”.