GOLLINI ATALANTA GASPERINI - Pierlugi Gollini ex alfiere nerazzurro, oggi giocatore del Tottenham di Antonio Conte, è intervenuto ai microfoni del canale Twitch di DAZN. Qui ha ripercorso i suoi anni all’Atalanta e il rapporto con Gian Piero Gasperini.
“E’ inutile dire sia stata una cosa unica. Nel mio cuore ci sarà sempre una porta aperta per Bergamo, a loro devo tutto. I bergamaschi sono riusciti a capirmi appieno a livello umano, sapevano quanto ci tenessi, al pari ovviamente di tante altre pedine. Sono convinto di aver dato un contributo importante: siamo andati anche agli ottavi di Champions e in generale c’era un grande rendimento da parte di tutta la squadra. Nel calcio nessuno agisce da solo. Sentivamo attorno a noi davvero un entusiasmo unico”.
“Sicuramente è capitato spesso di farlo arrabbiare di episodi di campo. Il primo anno in cui siamo qualificati per la Champions verso marzo chiamò a raccolta me e Berisha e disse che nessuno di noi due era un portiere di Serie A. A me queste cose scivolano addosso, probabilmente era un modo per vedere la nostra reazione. Da lì in poi non perdemmo più una partita, a fine anno ridemmo di questa cosa. Lui e Conte due martelli. Anche questo loro aspetto fa sì che le loro squadre diano il meglio in campo. Magari in un primo momento può sembrare pesante, ma è così”
“Nelle altre esperienze sono cresciuto molto, ma ho sofferto tanto la mancanza dell’Italia, invece qua al Tottenham è stata veramente la svolta. Parlo un inglese ormai perfetto, capisco anche quello del Nord che è molto difficile da capire e poco pulito”.
“Se non dovessi restare al Tottenham sarei felice di tornare in Serie A, un campionato che amo. Ringrazio tanto i tifosi italiani, che molto spesso mi scrivono sui social”.