GOMEZ ATALANTA BERGAMO - Sempre più simbolo dell'Atalanta, e sempre più cittadino bergamasco, Papu Gomez, il Capitano della Dea, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Tra i temi toccati non poteva mancare la grande sofferenza patita dalla città di Bergamo a causa del Coronavirus. Un dolore che non si può cancellare ma che diventa uno stimolo incredibile per Gomez e per la squadra. Ecco le parole dell'argentino.
"Abbiamo l’enorme responsabilità di dover essere anche un esempio. Bergamo ha sofferto, tanto. Ripartenza, cosa significa per noi? La possibilità e la voglia di ridare gioia a chi ha sofferto in questi mesi. Non possiamo restituire morti, cancellare dolori: solo dare un po’ di allegria. Anche Bergamo mangia calcio, respira calcio, vive di calcio. Senza dimenticare. Dobbiamo cercare di continuare a fare le cose straordinarie che stavamo facendo e abbiamo dovuto lasciare a metà".
"Al mio fisico bastano 15-20 giorni per essere a posto. Quando ho visto come stavano i miei compagni dopo due mesi di quarantena, mi sono emozionato. E mi emoziono a vedere quanto corrono De Roon, Freuler, Hateboer, Gosens, Castagne: sono animali".