Juric in conferenza: "Gasperini sa quanto significhi per me"

25 Maggio 2024
- di
Redazione AT
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JURIC ATALANTA TORINO CONFERENZA - Ivan Juric ha parlato nella conferenza stampa pre match di Atalanta-Torino, match valido per la trentottesima giornata di Serie A. Di seguito le parole del tecnico granata.

Atalanta - Torino, le parole di Juric in conferenza stampa

Ha visto l'Atalanta in finale?
"E' stata una gara molto dura, sono stati molto bravi in difesa e in attacco sono stati cinici e determinanti. Hanno fatto una partita da finale, perfetta"

Che approccio si aspetta?
"E' sempre uguale, tanto gioco uno contro uno e l'approccio solito di quando affronti una squadra con il 3-4-3 come il Bayer"

Cosa dice di Bellanova, Buongiorno e Ricci in Nazionale?
"Soddisfazione e orgoglio, hanno tante possibilità di andare. Era tanto tempo che non capitava che tre giocatori del Toro andassero all'Europeo, dovremo essere tutti orgogliosi"

Qual è l'obiettivo di domani?
"L'obiettivo è vincere, ce lo siamo prefissati. Contro il Milan grande prestazione sotto tutti i punti di vista, vogliamo ripeterci e vedere cosa capita con la Fiorentina"

In infermeria?
"Manca Rodriguez, non può giocare dall'inizio per un problema alla caviglia. Ma lo porto, vedremo se servirà a gara in corso. Formazione è la stessa del Milan, sono rimasto soddisfatto di tutti. Vorrei ripetere la stessa squadra togliendo Rodriguez"

Pensa di aggredire subito l'Atalanta? Magari sarà un po' stanca...
"Negli anni, ho sempre avuto la stessa interpretazione. Giocheremo come al solito facendo il nostro calcio, cercando di prevalere nei contrasti e nel gioco. Loro hanno tanti giocatori da cambiare e ruotare, se non gioca Zappacosta c'è Holm. Sarà difficile perchè hanno entusiasmo, noi dobbiamo avere grande voglia di fare risultato"

Che stato d'animo ha?
"Lo stato d'animo è la preparazione della partita, cercando di vincere. Sono molto contento di ciò che abbiamo fatto, sarebbe la ciliegina sulla torta vincere e fare più punti dell'anno scorso. Penso solo a fare il meglio della partita"

Ha sentito Gasperini dopo la finale?
"L'ho sentito prima della partita, sa quanto sono felice per lui e quanto significhi lui per me"

Cosa manca al Toro per provare ad emulare l'Atalanta?
"Parte tutto dal settore giovanile, Gasperini ha riconosciuto la forza dei giocatori e hanno fatto tante plusvalenze e grande capacità di reinvestire bene, costruire lo stadio e il centro sportivo. Il primo impulso sono stati gli investimenti del settore giovanile che hanno portato tanti soldi per rinnovarsi bene. Vanno d'accordo la famiglia e Gasperini, è questo secondo me. In questi tre anni noi abbiamo fatto passi molto importanti, a prescindere dal risultati abbiamo giovani interessanti ed è un buon punto per crescere ulteriormente"

Qual è il consiglio per Cairo?
"Non gli dico niente. Se vendi, devi essere bravo a comprare giocatori forti e ricostruire, oppure se vuoi tenerli devi mettere altri giocatori e sulla carta diventi più forti. Ma dipende anche se i giocatori vogliono rimanere"

Il Toro deve puntare su Pellegri per il futuro?
"Quando si subiscono tanti infortuni e lasciano il segno con paure, ti portano altri infortuni. A volte sta bene, ha fatto due grandi prestazioni, ma il mio dispiacere è non averlo avuto sempre a disposizione. Deve trovare tranquillità, se lui è quello delle ultime due può diventare un bel giocatore"

Ha qualche rimpianto di non aver capito davvero il Toro fino in fondo?
"Il Toro è un'altra cosa, lo penso anche io. Non può essere questo, è così. Non ho rimpianto, ma tanto orgoglio anche se non si sono incastrate tutte le cose. Magari anche per troppa emotività. Ma si è fatto un lavoro eccezionale per ciò che abbiamo trovato e ciò che lasciamo, ma c'è un enorme disprezzo da parte dei giornali. E ci vuole un'unione enorme di tutte le parti, questo possiamo dire che è mancata. E' un peccato fare due passi avanti e invece vai indietro: qui ognuno mantiene le sue posizioni e ci si scaglia uno contro l'altro, creando negatività. Avremmo visto un Toro diverso con una positività diversa. Sul lavoro, devo dire che è stato eccezionale e oltre l'immaginabile"

Può giocare chi ha avuto meno spazio?
"Facciamo la partita della vita, non ci penso nemmeno a fare queste valutazioni. Non è una passeggiata"

E' un addio o un arrivederci?
"Non so se ho lasciato il segno. E' vero che non abbiamo vissuto la gioia enorme e mancava poco, ma il viaggio è stato pieno di insidie e cose che si potevano fare. Ora voglio vincere, che i ragazzi dimostrino la loro crescita e poi si vedranno altre cose"

Andrà in Italia o all'estero?
"Non lo so, bisogna valutare tutte le cose"

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