ATALANTA PERCASSI - Esattamente 10 anni fa, il 3 giugno del 2010, Antonio Percassi diventava Presidente dell'Atalanta. 10 anni di crescita e di successi, che hanno fatto della Dea una solida realtà del calcio italiano ed europeo. Il numero uno orobico ha rilasciato una lunga intervista a L'Eco di Bergamo, in cui affronta vari temi e torna a parlare al popolo nerazzurro e alla Città di Bergamo. Ecco le sue parole.
"Onoreremo chi ha combattuto e chi ha sofferto con un'iniziativa speciale, l'Atalanta ricorderà gli eroi della tragedia e mi sento di ringraziare in primis chi ha combattuto in prima linea nei mesi di emergenza. In questi mesi di stop, ho riscoperto valori un po' sbiaditi, rivalutazione della natura che riposizionerà l'uomo nel mondo. Avanti, da bergamaschi. L'Atalanta aiuterà".
"Dopo tre mesi giusto ripartire, tanta gente ci vuole in campo come segno anche di vera e propria ripartenza. Striscioni? L'accusa di pensare ai soldi mi ha fatto male. In questi mesi la famiglia Atalanta ha avuto dei lutti, come del resto purtroppo chiunque ha sofferto questo brutto momento, in questo periodo ho avuto la conferma dell'unione dei componenti della nostra Società. Stipendi? Avremmo valutato solo a posteriori altre situazioni, abbiamo voluto continuare a pagare regolarmente, perchè il merito fin qui è stato di tutti".
"La lotta sarà accesa e di certo non facile. Ci sono tante incognite e nulla è scontato. Ho visto il calcio tedesco, serve molta concentrazione: il calo mentale ti porta all'errore tecnico".
"Atalanta-Valencia? Nessuno mai avrebbe immaginato quanto successo, considerando che la sfida si disputò il 19 febbraio, il caso di Alzano ci fu il 23 e la chiusura il 7 marzo...".