GASPERINI COVID-19 VALENCIA ATALANTA - "Il comportamento del tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini è stato poco responsabile. Sapeva che stava arrivando da una zona a rischio. Non avrebbe dovuto spostarsi. La notizia in ogni caso conferma che la partita doveva essere giocata a porte chiuse". Così ha dichiarato il il ministro regionale per la Sanità, Ana Barcelò, in un'intervista rilasciata ieri. Non si placano dunque le polemiche relative alle dichiarazioni dell'allenatore dell'Atalanta, che dapprima avevano provocato un comunicato ufficiale del Valencia, poi una richiesta di apertura di un'indagine da parte dell'UEFA: richiesta tra l'altro non accolta. L'Atalanta attraverso L'Eco di Bergamo aveva già risposto alle insinuazioni iberiche, ma forse oggi il quotidiano Tuttosport ha centrato il punto. Dimostrando, attraverso un documento esclusivo, che Gasperini con tutta probabilità ha contratto il Covid-19 proprio a Valencia. E non il contrario. L'allenatore sarebbe vittima del Coronavirus spagnolo, non diffusore dello stesso in Spagna.
Il quotidiano torinese, comparando i dati sulla diffusione del Coronavirus a Valencia prima e dopo il match di Champions contro l'Atalanta, ed illustrando come fuori dallo stadio Mestalla il giorno della partita ci fossero tantissimi tifosi in assembramento senza mascherina, dimostra sostanzialmente in modo inequivocabile che il percorso del virus ha seguito il suo corso a prescindere dall'arrivo dell'Atalanta. Tra le altre cose la partita con il Valencia si è giocata il 10 marzo: il 24 marzo, a due settimane esatte di distanza, è risultato positivo al tampone Marco Sportiello, che al Mestalla era andato in campo. Gasperini non aveva accusato febbre nè il giorno prima del match, nè il giorno stesso. E Già il 16 marzo è risultato contagiato il 35% del gruppo valenciano, ovvero 9-10 tesserati fra giocatori e tecnici. Questo, e tanto altro, a supporto di una tesi che sembra davvero credibile: Gasperini ha contratto il Coronavirus proprio a Valencia.